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TERRITORIO
NOTE SULLE PREVISTE EDIFICAZIONI DI VIA RAGAZZI DEL '99, SUI LAVORI IN VIA DIVISIONE TORINO E SULLA REALIZZAZIONE DEL PARCO DELLA CECCHIGNOLA


20 marzo 2018 - Arch. Marco Muro Pes

Non è facile condensare in poche righe una vicenda complessa e travagliata come questa, che ha avuto inizio oltre 20 anni fa, con molti rimandi normativi e politici, con tante questioni tecniche che hanno suscitato controversie, e che ha visto, e vede ancora, una grande mobilitazione di Cittadini e Associazioni sensibili, attenti e determinati.
Senza addentrarmi troppo in tecnicismi e in dettagli legali, cercando di semplificare al massimo, forse tralasciando anche alcuni passaggi formali, al momento la situazione risulta essere la seguente:

L’intervento di edilizia privata n° 15

Gli edifici residenziali di via Ragazzi del ’99

L’intervento in questione è denominato Programma di Recupero Urbano “Laurentino – Colle della Strega”, intervento residenziale privato n°15 in applicazione dell’Art.11 della Legge 493/1993 (da cui il nome con cui è noto l’intervento: “Art.11 Colle della Strega”) – qui il link alla pagina web di Roma Capitale http://www.urbanistica.comune.roma.it/pru-laurentino.html.
Per questo intervento, dopo un lungo e controverso iter, l’8/5/2013 è stata sottoscritta un’apposita convenzione tra Roma Capitale e il soggetto attuatore (che per semplicità d’ora in poi chiameremo costruttore). Questo programma ha avviato anche un procedimento di finanziamento tra Regione Lazio, Roma Capitale e costruttore, i cui fondi saranno utilizzati per l’intero PRU Laurentino, non solo per il Colle ella Strega.
La convenzione prevede ora costruzioni per 72.000 metri cubi con 22.500 metri quadri residenziali per oltre 420 nuovi appartamenti. E’ bene ricordare però che inizialmente (2001) erano previsti ben 140.000 metri cubi, ma che, dopo le grandi battaglie di Cittadini e Associazioni condotte per diversi anni, si è arrivati, attraverso vari passaggi, a dimezzare la volumetria.
Gli edifici ora in progetto avranno 7 piani (altezza 23,40 metri). In una prima versione (già da 72.000 mc) il progetto dei fabbricati prevedeva il coinvolgimento di un’area maggiore di quella prevista in via definitiva; questo fatto, da un lato comportava, a parità di volume, edifici un po’ più bassi, ma dall’altro invadeva la fascia di rispetto minima di 50 metri dalla riva del fosso prevista dalle norme regionali. Successivamente il progetto è stato adeguato a questo vincolo, ma, rimanendo invariata la volumetria e riducendo la superficie impegnata, gli edifici sono risultati più alti (gli edifici esistenti limitrofi non superano i 5 piani). (qui una sintesi grafica della situazione attuale prevista).

Per la verità, nel 2015 (quindi a convenzione già sottoscritta e con la distanza dal fosso corretta) si era riusciti, con grandi sforzi, a far aprire un tavolo di trattativa tra l’Assessorato Capitolino all’Urbanistica e il costruttore per trovare una soluzione meno impattante; proprio per questo, a marzo 2015, si arrivò all’emissione di una Memoria di Giunta a firma dell’allora Presidente del Municipio (qui il testo che doveva essere inviato all'Assessore all'Urbanistica Caudo), con la quale si esprimeva la volontà e la richiesta da parte del Municipio IX per una riduzione delle edificazioni a 45.000 metri cubi e l’inserimento di nuove piantumazioni e percorsi ciclo-pedonali nell’area di sedime dell’ex prolungamento di via Kobler (la famigerata “superstrada”). Questa Memoria avrebbe costituito la base per concludere la trattativa, ma, come sappiamo, in quel periodo la Giunta Marino fu “distratta” da altre vicende, tanto da decadere solo 7 mesi dopo, con conseguente decadenza anche dei Consigli municipali. La Memoria quindi si fermò lì e non ebbe alcun seguito.
Il procedimento che autorizza l’intervento edilizio noto come “Art.11 Colle della Strega” è definito in un’apposita convenzione sottoscritta nel 2013 tra Roma Capitale e il costruttore. Questa convenzione contiene tutte le condizioni e le prescrizioni che devono essere rispettate per la presentazione dei progetti e il rilascio dei Permessi di Costruire, con gli impegni di entrambe le parti; allegati alla convenzione vi sono anche tutti i pareri favorevoli all’edificazione e all’opera pubblica connessa (la c.d. O.P. n°39) rilasciate dai vari enti interessati (Regione, Soprintendenze, ATAC, Istituto Comprensivo Montanelli, ecc.).
In particolare è da tener presente che, nonostante le nuove costruzioni ricadano all’interno della fascia di rispetto e di inedificabilità assoluta di 150 metri dalla riva del fosso della Cecchignola prevista dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), lo stesso PTPR prevede però che questa fascia sia derogabile se si rispettano contemporaneamente tre condizioni: la prima, che sia rispettata una fascia di inedificabilità assoluta di almeno 50 metri, la seconda, che il nuovo intervento sia contiguo a delle costruzioni già esistenti, la terza, che non si invada un’eventuale fascia di rispetto di un vicino sito vincolato (anni fa avevo sperato di trovare il Casale del Colle della Strega che avrebbe potuto, con la sua fascia di rispetto, bloccare o ridurre le costruzioni, ma, seppur probabilmente localizzato in base a vecchie carte all’interno del giardino delle suore di via Krekich, è risultato demolito).
Pertanto nel caso in questione, poiché si interviene oltre i 50 metri dalla riva, si costruisce in contiguità a edifici già esistenti e poiché non esistono beni vincolati in prossimità al nuovo intervento, tutte le condizioni prescritte sono rispettate (anche se c’è voluto del tempo), quindi la Soprintendenza per i Beni Paesaggistici ha rilasciato il parere positivo (allegato alla convenzione).
Il costruttore poi, per poter ottenere il rilascio dei Permessi di Costruire delle abitazioni, dovrà dimostrare di avere avviato e realizzato delle definite percentuali dell’Opera Pubblica n°39, previste nella citata convenzione.

L’Opera Pubblica n°39

I parcheggi di via Divisione Torino

Questi parcheggi (pubblici), insieme alla sistemazione e allargamento del tratto di via Divisione Torino compreso tra la scuola media “Battisti” e via Ragazzi del ’99, fanno parte delle opere pubbliche previste dalla convenzione (O.P. n°39) e che il costruttore deve realizzare per rispettare sia gli standards urbanistici previsti per legge, sia gli extra-standards (strade, parcheggi, aree verdi, ecc.) anche questi previsti dalla convenzione.
Come noto i lavori sono già iniziati da alcuni mesi.

La sistemazione a parco dell’area del fosso della Cecchignola

L’Opera Pubblica n°39, denominata “Sistemazione a verde del Fosso della Cecchignola”, che come detto è collegata all’intervento privato n°15, oltre ai parcheggi di cui sopra, prevede tra l’altro anche la sistemazione a parco di un’area di quasi 5,4 ettari che, con una sagoma simile a 3 bracci, arriva fino a “Checco dello Scapicollo” sulla Laurentina, fino a via Laurana e fino a via di Vigna Murata. In tale area è prevista la piantumazione di nuove essenze arboree, la realizzazione di percorsi ciclopedonali, l’allestimento di aree per leggere attività fisiche, per i cani, per la sosta (panchine, pergolati, portabici, ecc.), di aree per i bambini, l’esecuzione di opere per la bonifica dell’area del fosso, ecc.
Per realizzare queste opere di sistemazione del parco, il costruttore deve avere nelle sue disponibilità tutte le aree previste; la gran parte di aree è già di sua proprietà o comunque a disposizione (una parte è di proprietà di EUR spa), mentre la restante parte (circa 1/3 del totale) deve ancora essere espropriata da Roma Capitale (cosa che avrebbe già dovuto fare diversi anni fa). Quindi per ora il costruttore, o non realizzerà il parco nella sua interezza (e questo sarebbe contrario all’interesse pubblico), oppure interviene solo sulle aree già disponibili, rinviando il completamento a quando Roma Capitale si deciderà a effettuare gli espropri previsti da tempo e per i quali si è impegnata nella citata convenzione.
In sintesi, il costruttore (il soggetto attuatore) per poter edificare i palazzi di via Ragazzi del ’99 (72.000mc), si è impegnato, tra le altre cose, a realizzare una serie di opere pubbliche di cui, alcune già avviate (i parcheggi), altre ancora da iniziare (il parco).

Quindi a oggi, ma è già così da 5 anni, i pareri tecnico-amministrativi necessari sono stati raccolti (tutti positivi), la convenzione è stata firmata e alcune delle opere pubbliche previste sono state di recente già cantierizzate.

Cosa si può fare

Dico subito che, a mio avviso, tutto ciò che era possibile fare, in questi anni è stato fatto, tenendo conto che la mobilitazione è iniziata nel 2004, a partita già avviata (ma non poteva essere diversamente dato che per esempio l’Associazione Colle della Strega si costituisce nel 2004 e nel 2006 nasce la nostra Associazione). C’è stato un grande impegno di tutti coloro che ci si sono applicati con passione, dedicandoci il loro tempo e le loro competenze. Da non dimenticare un esempio su tutti: all’inizio della vicenda la cubatura prevista in via Ragazzi del ’99 era praticamente il doppio di quella attuale, passando da 140.000 metri cubi a 72.000.
Oltre a ciò è bene chiarire che, in base alle norme vigenti, la competenza formale e decisionale in questa vicenda non è del Municipio, ma di Roma Capitale e, per essa, dell’Assessorato Capitolino all’Urbanistica. Il Municipio può solo dare dei pareri (non vincolanti) e farsi parte attiva, se lo ritiene opportuno, per favorire una soluzione condivisa, ma non può determinarne formalmente il risultato.
Vista ormai la evidente costituzione del diritto da parte del costruttore (naturalmente salvo la presenza di vizi occulti, che però finora evidentemente non sono stati rilevati), in occasione della recente convocazione della Commissione Urbanistica municipale ho ritenuto, come rappresentante di Gentes, di chiedere la reiterazione della Memoria di Giunta del 2015, eventualmente migliorandola e facendone partecipe il Consiglio Municipale, e di invitare il Consiglio stesso a farsi parte attiva tramite il Presidente D’Innocenti, affinché l’Assessore Capitolino all’Urbanistica Montuori riavvii un tavolo di trattativa con il costruttore. Al momento non conosciamo ancora l’esito ufficiale di tale richiesta.
Certo gli anni sono passati e forse i margini si sono ridotti, ma è altrettanto certo che non è venuta meno la volontà dei Cittadini e Associazioni.

La posizione di Gentes

La nostra posizione non è mutata ed è chiara: siamo favorevoli e sosterremo qualsiasi iniziativa porti alla reale e completa tutela dell’intera area naturale del fosso della Cecchignola e agli interventi (non invasivi) che consentiranno una migliore fruibilità dell’area da parte dei Cittadini, così come invece siamo e saremo contrari a qualsiasi intervento, diretto o indiretto, che possa portare a un degrado dell’area, o a qualsiasi ipotesi di strade, grandi o piccole, realizzate all’interno dell’area del fosso della Cecchignola, lungo o attraverso il fosso.
A parte quanto abbiamo fatto in questi anni in collaborazione con altre Associazioni e Comitati, cito solo due recenti testimonianze della nostra volontà di tutela dell’intera area naturale del fosso della Cecchignola:
  • la richiesta che abbiamo presentato con il GTA il 26/2/2018 al MiBACT per la “Dichiarazione di notevole interesse pubblico” dell’area  (qui la lettera), (qui il dossier);
  • la richiesta di ampliamento del perimetro del Monumento Naturale “Fosso della Cecchignola” che abbiamo presentato Regione Lazio il 16/3/2018 (qui la lettera e la cartografia).

Continueremo a tenere alta l’attenzione e a essere propositivi per contribuire, per quanto possibile, al raggiungimento dello scopo di salvaguardare un’area che rappresenta un patrimonio naturale di grandissimo valore e che merita attenzione e cura con continuità, da parte di tutti, a beneficio di tutti.
GENTES Associazione Socio-Culturale Quartiere Giuliano-Dalmata
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